Guida pratica per gestire le cicatrici da autolesionismo: cosa fare subito, trattamenti efficaci, routine quotidiana, segnali d’allarme e supporto emotivo.
Cicatrici da Autolesionismo: cosa sono e come affrontarle
Ti sei mai chiesto perché su alcune parti del corpo compaiono piccole ferite o cicatrici senza una spiegazione evidente? Spesso sono il segno di un comportamento chiamato autolesionismo. Non è solo una questione estetica: dietro c’è spesso una sofferenza emotiva che bisogna capire.
Riconoscere le cicatrici legate all'autolesionismo
Le cicatrici tipiche dell’autolesionismo sono spesso linee sottili, segni a forma di X o piccoli punti. Si trovano frequente su braccia, gambe, addome o polsi. Se noti che le ferite ricompaiono in aree simili, o che la persona sembra nascondere o ignorare i segni, è un campanello d’allarme.
Altre volte, le cicatrici sono più profonde, con lividi o segni di graffi. In questi casi può esserci anche una componente di self‑harm più violenta. Guardare la storia di questi segni (quando compaiono, quanto spesso) aiuta a capire se c’è un pattern.
Cosa fare quando trovi delle cicatrici
Se è una tua cicatrice, il primo passo è parlare con qualcuno di cui ti fidi: un amico, un familiare o un professionista. Non sottovalutare il valore di una semplice chiacchierata; spesso è l’inizio per rompere il silenzio.
Se le cicatrici appartengono a un’altra persona, avvicinati con rispetto. Evita giudizi o accuse. Puoi dire qualcosa del tipo: “Ho notato alcune ferite qui; ti va di parlarne? Sono qui per ascoltare.” Mostrare empatia aumenta la probabilità che la persona si apra.
Indipendentemente dalla situazione, è importante non forzare l’intervento medico immediato se la ferita non è pericolosa. Tuttavia, se noti segni di infezione (rossore, gonfiore, pus) è consigliabile consultare un medico o andare al pronto soccorso.
Trattare le cicatrici dal punto di vista fisico
Una volta che la ferita è guarita, la cura della cicatrice può includere creme specifiche, silicone gel o massaggi delicati per migliorare l’elasticità della pelle. Evita l’esposizione al sole: i raggi UV possono scurire la cicatrice e renderla più evidente.
Inoltre, mantieni una buona igiene: pulisci la zona con acqua e sapone neutro, poi applica una crema idratante. Se la cicatrice ti sembra particolarmente fastidiosa, chiedi al farmacista consigli su prodotti che riducono l’aspetto delle macchie.
Supporto psicologico: la chiave per rompere il ciclo
L’autolesionismo è spesso legato a stress, ansia, depressione o traumi. Per questo, curare solo la ferita non basta. Intraprendere un percorso psicologico può aiutare a capire le radici del comportamento e a trovare strategie più sane per gestire le emozioni.
Le terapie più comuni includono la terapia cognitivo‑comportamentale (CBT), il counseling e, in alcuni casi, i gruppi di supporto. Parlando con uno psicologo, si impara a riconoscere i segnali di allarme e a sostituire l’autolesionismo con attività costruttive, come lo sport, l’arte o la scrittura.
Se pensi di avere bisogno di aiuto, cerca un professionista specializzato in disturbi dell’autolesionismo o contatta il numero di emergenza per la salute mentale nella tua zona. Non sei solo: molte persone hanno superato questo percorso con il giusto supporto.
In sintesi, le cicatrici da autolesionismo richiedono un approccio a tutto tondo: riconoscere i segni, curare la pelle e, soprattutto, affrontare le cause emotive. Con il supporto giusto, è possibile spezzare il ciclo e ritrovare benessere sia fisico che psicologico.