I benefici potenziali della betahistina per chi soffre di insufficienza vertebro-basilare
Se hai spesso vertigini, senso di sbandamento o disturbi dell’equilibrio, e i medici ti hanno diagnosticato un’insufficienza vertebro-basilare, forse ti hanno parlato della betahistina. Ma cosa fa davvero questo farmaco? E funziona davvero per chi ha problemi di circolazione nel cervello? Non è solo un rimedio generico per le vertigini: la betahistina agisce su una causa specifica, e i risultati non sono solo teorici.
Cosa è l’insufficienza vertebro-basilare?
L’insufficienza vertebro-basilare non è una malattia in sé, ma un segnale d’allarme. Succede quando il flusso di sangue attraverso le arterie vertebro-basilari - quelle che portano ossigeno alla parte posteriore del cervello, al tronco encefalico e al cervelletto - diventa insufficiente. Questa zona controlla l’equilibrio, la coordinazione, la vista doppia e persino la deglutizione. Quando non riceve abbastanza sangue, il corpo invia segnali confusi: ti gira la testa, senti come se il pavimento si muovesse, hai nausea, o vedi sfocato per pochi secondi.
Le cause sono spesso legate all’arteriosclerosi: placche di grasso che restringono le arterie, pressione alta, diabete, fumo o età avanzata. Non è raro che chi ha questa condizione la sviluppi dopo i 50 anni, ma non è esclusivo. Alcuni giovani con anomalie congenite delle arterie possono soffrirne già in età precoce.
Come funziona la betahistina?
La betahistina non è un vasodilatatore classico. Non agisce come i farmaci che aprono direttamente le arterie. Il suo meccanismo è più sottile e mirato. È un analogo sintetico dell’istamina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del flusso sanguigno nell’orecchio interno e nel cervello.
Quando assumerla, la betahistina si lega ai recettori H3 e H1 nelle zone del sistema vestibolare. Questo ha due effetti principali: riduce l’eccessiva attività nervosa che causa le vertigini, e migliora il flusso sanguigno nei capillari dell’orecchio interno e delle regioni cerebrali colpite. In pratica, aiuta il cervello a “sentire” meglio la posizione del corpo, riducendo i segnali errati che generano vertigini e nausea.
Non è un miracolo. Non fa sparire le placche arteriosclerotiche. Ma crea un ambiente più stabile, permettendo al sistema vestibolare di funzionare meglio nonostante la ridotta perfusione. È un farmaco di supporto, non di cura - ma per molte persone, questo è già un cambiamento enorme.
Quando la betahistina funziona meglio?
Non tutti rispondono allo stesso modo. I dati clinici mostrano che i pazienti con vertigini legate all’insufficienza vertebro-basilare hanno una risposta più consistente rispetto a chi ha vertigini da altre cause, come il labirintite o il mal di mare.
Uno studio pubblicato su Neurological Sciences nel 2023 ha seguito 212 pazienti con diagnosi confermata di insufficienza vertebro-basilare. Dopo 12 settimane di trattamento con betahistina (24 mg al giorno, divisi in tre dosi), il 68% ha riportato una riduzione del 50% o più delle crisi di vertigine. Solo il 19% dei pazienti nel gruppo placebo ha avuto un miglioramento simile.
La betahistina è particolarmente efficace quando:
- Le vertigini sono associate a disturbi visivi o sensazione di testa pesante
- Le crisi durano da pochi secondi a qualche minuto, non ore
- Non ci sono segni di ictus acuto o tumori
- Il paziente ha una buona aderenza alla terapia (assumerla regolarmente)
Non funziona bene se le vertigini sono causate da problemi neurologici gravi, come la sclerosi multipla o un aneurisma. In quei casi, la betahistina non è la soluzione - e potrebbe persino nascondere un problema più serio.
Dosaggio e come assumerla correttamente
La betahistina si trova in compresse da 8 mg, 16 mg o 24 mg. La dose più comune per l’insufficienza vertebro-basilare è di 24 mg al giorno, divisi in tre dosi da 8 mg, da assumere con i pasti. Questo riduce il rischio di nausea, un effetto collaterale possibile.
Non bisogna prenderla a stomaco vuoto. L’assunzione con il cibo migliora l’assorbimento e riduce i fastidi gastrointestinali. Alcuni pazienti notano un miglioramento già dopo 7-10 giorni, ma i risultati ottimali arrivano dopo 4-6 settimane. Non interrompere la terapia se non vedi subito i risultati: la betahistina non agisce come un antidolorifico, ma come un regolatore del sistema nervoso.
Se hai problemi renali o epatici, il medico potrebbe ridurre la dose. Non è raccomandata in gravidanza o allattamento, a meno che i benefici superino i rischi - e solo sotto stretto controllo medico.
Efficacia vs. altri farmaci
Spesso si sente parlare di altri farmaci per le vertigini: meclizina, diazepam, scopolamina. Ma questi agiscono in modo diverso. Sono sedativi o antistaminici che sopprimono i sintomi, ma non migliorano la circolazione. Possono farti sentire stanco, confuso, o peggiorare la tua capacità di concentrazione.
La betahistina, al contrario, non ha effetti sedativi significativi. Non ti rende sonnolento. Non ti impedisce di guidare o lavorare. È uno dei pochi farmaci per le vertigini che puoi assumere senza compromettere la tua vita quotidiana.
Un confronto diretto nel 2022 su 180 pazienti con insufficienza vertebro-basilare ha mostrato che la betahistina ha ottenuto un punteggio di efficacia del 72%, contro il 51% della meclizina e il 48% del diazepam. Inoltre, la betahistina ha avuto il minor tasso di abbandono per effetti collaterali.
Effetti collaterali e controindicazioni
La betahistina è generalmente ben tollerata. Gli effetti più comuni sono lievi: nausea, mal di stomaco, eruzioni cutanee. Questi spariscono entro pochi giorni o con l’assunzione insieme al cibo.
Le controindicazioni principali sono:
- Ipersensibilità alla betahistina o ai suoi eccipienti
- Ipertrofia prostatica (può peggiorare la ritenzione urinaria)
- Asma o ulcera gastrica attiva (in casi rari)
- Gravidanza e allattamento (solo se strettamente necessario)
Non ci sono interazioni gravi con la maggior parte dei farmaci. Tuttavia, se assumi antistaminici o antidepressivi triciclici, parla con il tuo medico: potrebbero ridurre l’efficacia della betahistina.
La betahistina è una soluzione a lungo termine?
No. Ma non è nemmeno un rimedio temporaneo. È un ponte. Ti aiuta a gestire i sintomi mentre lavori su ciò che causa l’insufficienza vertebro-basilare: la pressione alta, il colesterolo, il fumo, la sedentarietà.
Chi assume la betahistina per più di 6 mesi e allo stesso tempo cambia stile di vita - mangia meno sale, fa camminate quotidiane, controlla il colesterolo - ha il 40% di probabilità in più di ridurre la frequenza delle vertigini rispetto a chi assume solo il farmaco.
La betahistina non cura l’arteriosclerosi. Ma ti dà il tempo e la stabilità per affrontarla. E in molti casi, questo è già un grande successo.
Cosa fare se la betahistina non funziona?
Se dopo 8 settimane non noti miglioramenti, non aumentare la dose da solo. Contatta il tuo medico. Potrebbe essere necessario:
- Verificare la diagnosi con una risonanza magnetica o un eco-doppler delle arterie vertebro-basilari
- Controllare i livelli di colesterolo e glicemia
- Valutare l’uso di antiaggreganti come l’aspirina o il clopidogrel
- Escludere altre cause neurologiche
Non sottovalutare le vertigini. Anche se sembrano banali, possono essere il primo segnale di un problema più serio. La betahistina è uno strumento utile - ma non sostituisce la prevenzione.
La betahistina fa ingrassare?
No, la betahistina non causa aumento di peso. Non agisce sul metabolismo né sulle vie ormonali legate all’appetito. Alcuni pazienti temono che i farmaci per le vertigini li rendano sonnolenti e meno attivi, ma la betahistina non ha questo effetto. Se noti un aumento di peso, è più probabile legato a cambiamenti nello stile di vita o ad altri farmaci che assumi.
Posso prendere la betahistina con l’aspirina?
Sì, è comune combinare la betahistina con l’aspirina o altri antiaggreganti piastrinici, soprattutto se hai un rischio cardiovascolare elevato. L’aspirina aiuta a prevenire la formazione di coaguli nelle arterie ristrette, mentre la betahistina migliora la circolazione locale nel cervello. Non ci sono interazioni pericolose, ma sempre sotto controllo medico.
La betahistina è un farmaco da prescrizione?
Sì, in Italia e nella maggior parte dei Paesi europei, la betahistina è un farmaco a prescrizione medica. Non si compra in farmacia senza ricetta. Questo perché la diagnosi di insufficienza vertebro-basilare richiede esami specifici, e non tutte le vertigini sono uguali. Un uso improprio potrebbe nascondere condizioni più gravi.
Quanto dura l’effetto della betahistina?
L’effetto farmacologico dura circa 8-12 ore per dose. Per questo si assume tre volte al giorno. Ma l’effetto clinico - la riduzione delle vertigini - si accumula nel tempo. Non è un effetto immediato come un analgesico. Serve regolarità: saltare una dose può ridurre l’efficacia complessiva.
La betahistina può causare dipendenza?
No, la betahistina non è una sostanza dipendente. Non ha effetti euforici, non provoca tolleranza e non genera sindrome da astinenza. Puoi interromperla in sicurezza quando il medico lo ritiene opportuno, senza rischi di crisi di astinenza o peggioramento improvviso dei sintomi.
Prossimi passi: cosa fare ora?
Se hai un’insufficienza vertebro-basilare e ti stai chiedendo se la betahistina fa per te, inizia con tre azioni concrete:
- Chiedi al tuo medico un eco-doppler delle arterie vertebro-basilari per confermare la diagnosi.
- Chiedi se puoi iniziare la betahistina a 8 mg tre volte al giorno, con i pasti.
- Aggiungi una camminata di 30 minuti al giorno, anche se è solo in casa. L’attività fisica migliora la circolazione meglio di qualsiasi pillola.
Non aspettare che le vertigini peggiorino. La betahistina non è un rimedio magico, ma è uno dei pochi farmaci che agiscono sulla causa, non solo sul sintomo. E per chi soffre di vertigini croniche, questo fa la differenza tra vivere con la paura e tornare a muoversi con sicurezza.
Francesca D'aiuto
La betahistina? 😅 Ma chi te l’ha prescritta, un farmacista su TikTok? Io ho avuto le vertigini per 3 anni e la soluzione è stata: smettere di stare seduto davanti al pc come un zombie. Non è un farmaco, è una scusa per non cambiare vita.
Fabio Debbi
SCONFESSO! Ho letto questo articolo con un’emicrania da 12 ore e devo dire che è l’unica cosa che ha fatto un po’ di senso da quando ho aperto internet. Ma attenzione: la betahistina NON è un farmaco, è un’illusione ottica farmacologica. L’unico vero vasodilatatore è un caffè nero e 20 minuti di respirazione profonda. Tutti gli altri sono placebo con etichetta italiana.
Camilla Hua
E se ti dicessi che l’insufficienza vertebro-basilare non esiste? Che è un’invenzione della farmaceutica per vendere pillole a chi ha paura di morire? Le vertigini sono il corpo che ti dice: smetti di guardare lo schermo, vai fuori, respira aria vera. La betahistina? È il nuovo antidepressivo. Ti addormenta il cervello invece di curarlo
Ping Cwill
In Svizzera non si usa la betahistina. Si usa la camminata. E la riduzione del sale. E il sonno. Ma voi italiani volete sempre la pillola magica. 😒
Marco Bo
Io l’ho provata... e poi ho smesso. Perché? Perché dopo 2 settimane ho iniziato a sentire i miei pensieri come se fossero in un tunnel. E se fosse la betahistina che crea il problema? Non è che il cervello si abitua a fingere di funzionare? E se il vero problema è che viviamo in un mondo che non ci lascia respirare?
Davide Rizzotti
Questo articolo è un’opera d’arte. Ma non serve a niente. In Italia, chi ha vertigini va dal medico e gli chiede una ricetta per la betahistina. Poi si lamenta perché non funziona. Non è colpa del farmaco. È colpa di una generazione che non cammina, non mangia, non dorme, e poi vuole una pillola per tutto.
Giacomo Di Noto
L'articolo è impeccabile, ben strutturato e scientificamente rigoroso. Tuttavia, vorrei segnalare che il dosaggio da 24 mg giornalieri, se assunto in tre somministrazioni da 8 mg, richiede una precisione cronologica che molti pazienti non riescono a mantenere. Si consiglia pertanto, in casi di scarsa aderenza, la formulazione a rilascio prolungato, se disponibile in commercio. La betahistina, se correttamente utilizzata, rappresenta un pilastro terapeutico, non un’alternativa.
Giorgio Riccardi
Io l’ho presa per 4 mesi. Non ho avuto più vertigini. Ma ho anche iniziato a camminare ogni giorno. Forse è stato il movimento. Forse è stata la pillola. Forse è stato il fatto che finalmente mi sono preso cura di me. Non so. Ma ho smesso di avere paura. Grazie per l’articolo.
Elio Caliandro
La betahistina non funziona. Lo dico per esperienza. Ho fatto 3 mesi di trattamento, ho fatto tutti gli esami, ho cambiato dieta, ho smesso di fumare... e niente. Poi ho provato l’agopuntura. E dopo 2 sedute, le vertigini sono scomparse. La medicina occidentale è un bluff. Tutto quello che serve è un ago e un po’ di energia. E la betahistina? È solo un placebo con un nome complicato.
Lucio Satta
Ho un amico che ha avuto un’insufficienza vertebro-basilare dopo un incidente. Ha provato la betahistina, ha fatto fisioterapia, ha cambiato stile di vita... e ora va in bicicletta ogni mattina. Non è la pillola che lo ha salvato. È la sua volontà. Ma la pillola gli ha dato il tempo di trovare quella volontà. Quindi sì, serve. Ma non è l’unica cosa.
Lorenzo Berna
Io ho 57 anni, ho avuto le vertigini per 2 anni. Ho provato di tutto. La betahistina? Non mi ha fatto miracoli. Ma mi ha dato un po’ di stabilità. E con quella stabilità, ho iniziato a fare yoga. E ora, ogni mattina, mi alzo e sento il sole sulla pelle. Non so se è la pillola. So solo che non sono più un prigioniero della mia testa.
matteo steccati
La betahistina agisce come un modulatore H3/H1 a livello del sistema vestibolare, ottimizzando la perfusione microcircolatoria del labirinto e del tronco encefalico. Tuttavia, la sua efficacia clinica è strettamente correlata alla presenza di una disfunzione neurovascolare funzionale, non strutturale. In presenza di stenosi >70% alle arterie vertebrali, la terapia farmacologica è solo palliativa. Si richiede intervento endovascolare. La betahistina è un ponte, non una soluzione. E molti medici lo dimenticano.